Abbiamo appena affrontato una due giorni di regate molto impegnative.
Sabato eravamo in sette con due nuove leve da formare ed istruire. Partenza con un centinaio di secondi di ritardo e difficoltà nel tenere testa a Frittatina che ad ogni bolina ci infliggeva circa cinque minuti di distacco.
Lo scotto di non avere nessuna tecnologia a bordo si fa sentire, infatti la solita terzaroli preventiva è stata troppo generosa e la nostra velocità di punta non ha mai superato i 5.5 nodi, valore che con quel vento ci rendeva fuori gara.
Su tutti i lati perdiamo su quasi tutti i regatanti rimanendo anche dietro a numerose barche della libera due. La scelta delle vele sembra aver compromesso la regata, ma il problema principale è stato lo scafo rigoglioso di vegetazione marina che ci frenava.
Paghiamo gli oltre venti giorni al sole di settembre per l'esposizione a Gaeta (vedi articolo). Il compenso del rating ci aiuta ed otteniamo un terzo posto (vedi classifica V prova).

Domenica mattina presenti a bordo Antonio, Mimmo, Luigi e i due Paolo. Nell'attesa della partenza cerchiamo di migliorare lo scafo con una sana spazzolata della parte che riuscivamo a far emergere sopravvento mantenendo una bolina prima da un lato poi dall'altro, ma il risultato è minimo.
Il vento è discreto ed in virata manovrate le scotte in due non è facile. La prima bolina è drammatica, noi a sinistra del gruppo ed il vento che salta di moltissimi gradi verso destra!!! I nostri avversari di quel lato addirittura si trovano sopra la boa e iniziano a puggiare.
Durante la bolina, mentre sicazzava una cima, il timoniere che col peso aiutava a cazzare, perdere l'equilibio, per lo sgancio del grillo che congiungeva la cima al bozzello, e finisce in mare. Grazie ad un riflesso con la destra afferra una cima e così Mimmo rimane appeso alla murata sottovento per qualche secondo prima di essere ripreso a bordo.
Nonostante tutto ce la caviamo mantenendo i soliti 5-6 minuti di distacco da Frittatina alla prima boa, ma non riusciamo a vedere l'altra capolista, O'Sfizio.
Di poppa accaramelliamo alla prima abbattuta e ci troviamo in tre a prua, Antonio al timone e Paolo da solo in pozzetto. Risolto il problema minuti dopo si sgancia il grillo del braccio e lo spinnaker vola via, altra manovra spericolata per riprendere la vela.
La regata temina con un distacco minimo di 50 secondi in compensato rispetto al primo piazzamento che ci vale un buon secondo posto (vedi classifica VI prova).

Ma la barca giuria espone la lettera "G" di Golf e quindi prepara un'altra partenza! Nel frattempo il vento era aumentato e così provvediamo a dare una giusta dose di terzaroli mantenendo il genoa a prua.
Nonostante la sua agitazione l'armatore realizza una dicreta partenza. Nei primi bordi tenevamo testa alle capolista e recuperavamo acqua su Valentina, Brigard e le altre della libera due, ma il vento perde un po'di forza e noi l'assetto ideale.
La stanchezza di regatare in cinque si fasempre più sentire; lo spinnaker era faticoso da manovrare, in certi momenti una persona maneggiava contemporaneamente scotta e braccio senza poter usare i verricelli. Ritardo nell'ultima ammainata e si va al traguardo con il solito distacco abissale (vedi classifica VII prova).

Il fattore scafo ed equipaggio sono stati i più penalizzanti in questa fase terminale del campionato. Considerando le nostre prestazioni con le varie condizioni di vento possiamo dire che siamo più lenti di un 0.7 nodi almeno per la chiglia sporca, mentre lo scarso numero di regatanti a bordo tiene molto distratti dalle tattiche di regata. Occorre infine ricordare che rispetto ad un anno fa il reting è stato modificato a nostro sfavore ed ora regatiamo in una categoria più impegnativa, mentre le nostre ambizioni di classifica sono diventate massime.
Ci rimane l'ultimo appuntamento nel quale lotteremo con O'Sfizio per il secondo posto, ottenibile solo con un distacco di almeno due piazzamenti a loro sfavore.

Classifica della prova di sabato

Classifica della prima prova della domenica

Classifica della seconda prova della domenica